... e Marco esci! ... e Marco è pronto! ... e spegni la play e aiuta a preparare tavola!
È sempre la solita solfa, non ne posso già più. L’estate è appena iniziata; ho preso tre esami e la situazione a casa è un macello. L’ultima cosa che mi interessa è sentire i miei dire che mangio troppo e mi sto cuocendo il cervello davanti al computer: lo so benissimo, diamine, ma la tipa è lontana e i miei amici sono via con l’oratorio. Che cosa dovrei fare? Si trovassero loro nella mia situazione!
Ad una certa, entra mia madre in camera. Dalla faccia capisco che mi tocca fare qualcosa, altrimenti saltano le vacanze. Inizia a blaterare di una noiosa settimana di sport e rompe sulla giornata di arrampicata. Forse non le è chiaro che da qui non mi muovo.
Vince lei. Va a finire che mi ritrovo nella palestra de “I ragni di Lecco” con addosso una maglietta di un colore imbarazzante, appeso a una parete che assomiglia di più all’interno di un asilo...
TO BE CONTINUED...
Non lo ammetterò mai davanti ai miei genitori ma in fondo quelle prese sono belle quasi quanto il joystick!
FINE.
Vivo in un piccolissimo paese di montagna, nel centro del Triangolo Lariano: come ci sia arrivato il Covid fin quassù proprio non lo capisco. Ma certamente ha fatto un sacco di danni. Quest’anno niente vacanze. A dire il vero, è stato così anche lo scorso. Aiuto il papà con qualche manutenzione in giardino e a preparare la legna per il prossimo inverno. Mi serve per racimolare qualche mancia e comprare almeno le ricariche del telefono. Ho già capito: quest’estate sarà una noia.
È domenica, fa caldissimo; sono nei boschi con papà e incontro Renzo, il mio migliore amico.
“Ciao Leo! Senti qua: vieni con me a fare una giornata di rafting in Valtellina? Montagna per montagna, si fa qualcosa insieme di diverso”.
Seccato gli rispondo: “Non se ne parla proprio: arrampico, taglio legna e riconosco il grugnito dei cinghiali, ma non voglio avere nulla a che fare con l’acqua, mi fa tanta paura”.
“Leo, lo sappiamo bene, ma deve essere uno sballo” interviene papà ridendo. “Avrai tutto quel che serve per essere in sicurezza!”.
Rimango perplesso. Tengo lo sguardo basso. Mi dispiace dire di no proprio a lui, ma d’altronde ho troppa strizza...
TO BE CONTINUED...
FINE.
La mia mamma, mia sorella ed io stiamo lasciando la Colombia. Le hostess sono gentili, mi fanno sorrisi e parlano molto con me... Certo, l’uomo di casa adesso sono io. Ma so la verità. La mamma ha gli occhi pieni di lacrime e non riesce a dire nemmeno una parola. Io si. Sono forte. Sono l’uomo di casa.
In un batter d’ali mi trovo in un piccolo paese della Brianza. La mamma fatica molto con l’italiano, è difficile fare amicizie, conoscere la gente. Un giorno decide di provarci: “Cosa vuoi fare, tesoro?”. “Vorrei un gelato”, rispondo io. Mano nella mano, andiamo al parco.
Seduti sull’erba vedo dei bambini che giocano a scacchi: Non credo ai miei occhi! Quanto vorrei giocare: a scuola ero un campione...
TO BE CONTINUED...
È fatta: matto! Il bianco ha vinto!
In quel momento siamo diventati amici e tutta la squadra mi vuole con sé per le prossime partite. Ora ci stiamo allenando tutti insieme per i nazionali: andrà bene. Siamo fortissimi!
FINE.
Triste vedere tutto in bianco e nero?
Ovvio! Che domanda scontata.
La mancanza di colore deve
spingere tutti all’azione!!
Solo con l’aiuto di tutti il nostro
“mondo”
sarà in grado colorarsi,
sprigionare
tutta la sua energia e generare felicità!
COME?
Campagna di promozione del dono
Natale 2021
#A Happy Place To Be
La Nuova Casa del Gruppo Sportivo ISV
Ci riferiamo non tanto ad un’opera “edile” in senso stretto, quanto ad un progetto che spalanchi le porte del Gruppo Sportivo a tutti.
Uno spazio, tracciato da relazioni e attività, dinamico e multiforme, dove bambini, ragazzi, famiglie e operatori possano costruire insieme momenti di benessere, condividere esperienze virtuose, accettare nuove sfide di buona cittadinanza.
L’obiettivo consiste nel valorizzare la leva dello sport per migliorare il benessere della comunità territoriale, creando e potenziando le reti di sostegno e i servizi di prossimità attraverso proposte in grado di rafforzare il coinvolgimento della vita di comunità – sociale, culturale ed economica – di fasce di utenti sempre più ampie.
Il tuo aiuto servirà per...
Le risorse umane
in particolar modo educatori sportivi, la cui competenza ed esperienza risponderanno ai bisogni di due nuove fasce d'utenza: gli adolescenti e gli utenti con disturbi comportamentali e della sfera emotiva lievi.
Una casa più funzionale
acquistando strumenti e attrezzature per soddisfare in maniera efficace e coinvolgente i bisogni degli utenti, siano essi nuovi o già fidelizzati nella comunità.
Una stabile rete relazionale
in quanto le probabilità di successo del progetto aumentano tanto più questo viene comunicato e assimilato; è la rete stessa il “luogo" di cui ognuno deve sentirsi parte e in cui, ognuno, si prende cura dell'altro.
Donare è semplice, immediato e sicuro.
Lo sport è uno straordinario catalizzatore di emozioni. È un ambito dove la passione, l'identificazione e il trasferimento degli ideali, costituiscono l'elemento cardine che anima e "travolge" l'attenzione degli utenti interessati.
GRAZIE!